Luci di maturità L’Umanità conosce se stessa

Libro di Marco Bresci dedicato a Matera

Ringrazio il Prof. Marco Romoli per la gentile concessione di questo spazio.
Quest’anno avevo in mente di parlare dell’ “Educazione ai Diritti Umani”. Poi mi è arrivato una mail dell’Ing. Marco Bresci con allegato il suo libro “Luci di maturità – L’Umanità conosce se stessa”. In questo libro Marco dice con un linguaggio semplice e affascinante tutto quello, e molto di più, di quanto avrei voluto dire io. La sua visione del mondo si ispira ai principi della Fede Bahá’í, grazie ai quali è riuscito a trasmettere dei valori, senza i quali la situazione dell’umanità fuggirà di mano ai reggenti.
Marco Bresci dedica il suo libro a Matera, non solo perchè a marzo scorso è stato il coordinatore scientifico del Convegno “Light Moblità” a Matera, ma soprattutto perché, secondo lui, a Matera e sulla Murgia si conserva l’antica sapienza di valori universali nella gestione magistrale delle risorse del luogo. Infatti dice, che ha avvicinato la gente del posto che antepone il bene pubblico a quello privato come regola non scritta, ma rispettata. Tale sapienza è essenziale per valutare le ricadute delle scelte di oggi sulle generazioni che verranno.
Con il suo libro, Marco lancia un appello innovativo. Propone di dare all’umanità “un riconoscimento universale, politico, giuridico e spirituale”. Secondo lui tale riconoscimento è un fattore imprescindibile per il conseguimento della pace mondiale. Se non si arriverà a dare all’umanità una investitura che la doti di mezzi di regolamentazione internazionali al di sopra delle manovre lobbistiche che operano a livello delle fazioni politiche dei singoli stati, l’umanità non avrà un futuro.
Il libro di Marco Bresci, può essere diviso in due parti, la prima è un’analisi del comportamento umano che ha determinato la situazione tragica di oggi, ossia il ruolo dell’individuo nella costruzione della pace mondiale, mentre la seconda parte è la presentazione del suo progetto universale coraggioso e alquanto interessante, appunto la Dichiarazione/Manifesto per il riconoscimento universale, politico, giuridico e spirituale dell’Umanità. Marco afferma che l’umanità oggi può finalmente conoscere e riconoscere se stessa come un’entità che ha una propria “vita” evolutiva, indipendente e unitaria.
Quando ho parlato del libro a Marco Romoli lui, preoccupato, mi ha detto: Teresa tu lo sai che negli interventi a Terra Futura bisognerebbe parlare di pace e di spiritualità. Lo posso tranquillizzare perché il contenuto del libro è basato sulla spiritualità, della quale Marco Bresci non solo parla, ma racconta la sua esperienza in cui la spiritualità espressa in collaborazione è stata rispetta nei lavori di recupero dei Sassi di Matera.
L’ing. Bresci è convinto che senza la spiritualità non ci sarà mai nessun tipo di pace. Infatti dice che “La pace mondiale non scende dal cielo, non si manifesta per un incantesimo, nemmeno è solo una questione di trattati, la pace va costruita giorno dopo giorno, pezzo per pezzo, rimuovendo tutti quegli impedimenti che hanno bloccato il suo manifestarsi. I problemi vanno risolti non con i pregiudizi, l’ignoranza, le ingiustizie, gli sfruttamenti, le furbizie, le manipolazioni e quant’altro, ma alla luce della spiritualità e dell’equità”, ossia della giustizia. La vera sfida dei nostri tempi non è solo quella di capire dove dovremmo andare, quanto in quale maniera dovremmo arrivarci.
In questo percorso Marco Bresci chiama in causa e alla responsabilità ogni singolo essere umano in prima persona.
Marco si domanda, se il recupero dei Sassi di Matera costituisce un esempio eccezionale di accurata utilizzazione nel tempo delle risorse della natura e delle capacità umane, perché non prenderlo ad esempio per il recupero dell’ umanità?
Avendo visto il risultato bellissimo che via via emergeva a Matera e che prendeva forma in armonia e nel rispetto degli abitanti e dell’ambiente, perché i protagonisti hanno lavorato in spirito di unità, di collaborazione e di aiuto reciproco, tutti si sono sentiti gratificati dall’opera stessa. Quando ovunque sulla terra, tutte le forze in gioco lavoreranno

all’unisono, facendo tesoro dell’esperienza del passato e proiettandosi verso il futuro, si manifesterà qualcosa di eccellente che potrà essere considerato “arte” che possiede una valenza etica e spirituale. Oggi, niente che abbia valore più essere pensato e concepito senza un fondamento etico. Se ovunque nel mondo all’eccellenza delle competenze professionali si uniscono anche le qualità spirituali come impegno personale, atteggiamento di servizio verso il prossimo e, nel caso di Marco, verso il proprio territorio e verso la popolazione locale, i risultati si raggiungono e il lavoro diventa quasi un atto di culto e sicuramente di servizio al prossimo.
A questo punto Marco Bresci ci domanda se vogliamo veramente realizzare il sogno della pace, inseguito da millenni? Se la risposta è si ha inizio un percorso di trasformazione sia personale che sociale, dove ognuno è una pedina, ma tutti insieme fanno il lievito che può sollevare la massa. Questo percorso di autoformazione diventerà, attraverso l’esempio, un processo educativo di riferimento per gli altri.
Gli strumenti più preziosi sui quali investire in questo percorso sono fondamentalmente tre: la conoscenza o il sapere, l’educazione e la giustizia. Il sapere non solo rende liberi e l’ignoranza rende prigionieri, ma aumenta anche le responsabilità perché la propria coscienza è tenuta a rispondere alle nostre scelte. Se l’educazione in tutto il mondo si incentra su atti di servizio verso l’Umanità si può formare una generazione di cittadini del mondo. ma senza la giustizia non si potrà mai creare l’unità e l’armonia tra i popoli.
Sulla Terra siamo oltre 7 miliardi di abitanti, un potenziale umano eccezionale del quale l’umanità attualmente può beneficiare solo in una minima parte . Questo è una flagrante ingiustizia non solo perché queste sette miliardi di persone non sono state educate al servizio della pace, ma anche perché in tanti paesi del mondo, non riuscendo nemmeno a soddisfare i bisogni primari, non sono garantiti neanche l’istruzione, e l’ accesso alla formazione professionale. Fra la moltitudine di bambini che soffrono la fame potrebbero essere geni come Leonardo, artisti come Michelangelo, anime di alto rango come Gandhi. La scomparsa prematura di questi bambini, o l’impossibilità per loro di accedere alle necessità di base è una calamità per tutto il genere umano.
Il primo passo da compiere per rimediare a questa tragedia consiste nel prendere coscienza che tutti gli esseri umani fanno parte di un corpo unico che si chiama Umanità. Ne consegue che la pace universale è un bene imprescindibile, un valore da sviluppare,

da salvaguardare e da proteggere. Ogni individuo è perciò chiamato a compiere atti di servizio orientati al benessere dell’umanità, privilegiando scelte di coscienza anziché di convenienza.
Per realizzare questo sogno non è sufficiente ricorrere alle sole forze materiali, c’è necessità di attingere sostegno e incoraggiamento dai grandi Maestri di Vita che hanno sofferto e dato la vita per questo “sogno”. I fondatori delle grandi religioni rivelate sono portatori di una sapienza che è stata donata all’umanità in forma di rivelazioni e di codici di leggi per l’adozione di comportamenti corretti e responsabili, adeguati alle necessità delle epoche che si susseguivano. Questi Messaggeri del Divino hanno più volte suggerito di elevare il pensiero, di alzare il livello delle conversazioni, dell’uso della parola e della scrittura, di rispettare il prossimo, di cogliere le opportunità di ogni giorno per lasciare un’impronta positiva sul futuro, affinchè ogni giorno possa sorgere migliore della sera che l’ha preceduto.
A questo punto sono arrivata solo a un quinto del libro. Nei capitoli che seguono Marco, da esperto studioso delle tematiche sull’ambiente e dello sviluppo sostenibile, riporta quanto ha insegnato l’esperienza di Matera con delle riflessioni molto importanti. Per esempio, se si considera l’impatto dei cambiamenti climatici sui diritti umani è importante ricordare che tutti i diritti umani sono indivisibili, interdipendenti ed interconnessi. Questo principio si applica a tutti i diritti umani, senza eccezione..
Il miglioramento di un diritto contribuisce al progresso degli altri. Allo stesso modo, la privazione di un diritto incide negativamente su tutti gli altri. Per esempio, nella lotta contro il cambiamento climatico, i governi di tutto il mondo non devono soltanto tener conto del dovere morale, ma anche degli obblighi giuridici per tutelare e promuovere i diritti umani fondamentali sanciti nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Si desidera da sempre un mondo migliore per l’uomo, quando in realtà c’è bisogno di un uomo migliore per questo mondo. Finché l’uomo non si impegna a cambiare il proprio cuore, il sistema rimarrà corrotto. E’ più facile andare sulla luna che lavorare su se stessi. Il segreto di una nuova civiltà è dentro il nostro cuore, fra “i sassi” di un mondo materialista. Si cerca la soluzione chissà dove e dove non andiamo a frugare? Dentro di noi. (46) Tali mali si combattono investendo nella cultura, nella formazione, nella ricerca e nella spiritualità.
Rimedi semplici a dirsi, ma indubbiamente molto difficili ad attuarsi, ma non impossibili.

Come a Matera si è verificato il “miracolo”, questo può essere ripetuto su scala molto più grande. Occorre però unirsi sulla base di un progetto comune.L’umanità è scoperta, indifesa, incapace di reagire ai mali, ai pericoli, alle minacce, essa si trova nella situazione di un organismo vivente senza l’apparato immunitario. L’umanità non ha nessun peso, non “conta” a livello politico, giuridico, militare, morale e spirituale. Eppure, numericamente parlando, rappresenta la “voce” che dovrebbe avere più peso delle nazioni, delle multinazionali, delle istituzioni esistenti. L’ argomento viene sviluppato magistralmente da Marco e il progetto che tenta di delineare ha come obiettivo il riconoscimento universale, politico, giuridico e spirituale dell’umanità. A questo punto lascio la parola a Marco.

– Maria Teresa Vogel Aricò